domenica 30 marzo 2014

Viviamo di te stravolgendo il consueto

FILASTROCCA-CIVILE PER EMANUELE DI CATERINO 'VITTIMA INNOCENTE DI BULLISMO', A UN ANNO DALLA MORTE. LETTA DURANTE LA 'FIACCOLATA DELLA SPERANZA' A SAN CIPRIANO (CE)


Viviamo di te stravolgendo
il consueto

E “fuori dal mondo”,
“fuori dalla vita”,
il solo pensiero
che tu perdessi il respiro,
che i tuoi occhi si chiudessero,
che la tua bocca si ammutolisse,
che tu non corressi più.

Ma esiste invece, è vero,
è sacrosantamente reale,
e nessun pianto, nessun dolore,
nessun grido straziante,
nessuna giusta e legittima disperazione 

può cancellarlo.                        

L'incontro con Amalia, la mamma di Emanuele
per fargli leggere la mia filastrocca-civile
 che ho letto durante la 'via crucis' della Fiaccolata della Speranza
.

Padre, zio, fratello, cugino, amico,
conoscente vicino o lontano
mille miglia da questa realtà, da questa tragedia
diventa inutile, diventa niente,
diventa zero!
Ma la madre no!
La madre,
da dove un pezzo di carne
come un lievito sei generato,
germogliato, cresciuto e fiorito
può ragionare, può spiegarsi,
può… no,
non può niente!
Solo gridare
dalle viscere più interiori
dove un puntino piccolo piccolo
si è sviluppato ed è diventato
quello che eri, quello che dicevi,
quello che vedevi, quello che viveva
tra noi, il mondo
e voleva essere nient’altro
che quel desiderio in “essere”
per inorgoglire questa “vita”.
Una “vita” dove “crudeltà”
è un effimero eufemismo
e dove la umana ratio
vuole una quanto inutile “giustizia”
per appagare chissà cosa,
chissà quale,
chissà e basta!

Violento, sì, sì, sì
e ancora sì, fino a mancarci il respiro
è stato il troncamento
del tuo alito qui tra noi.
Ma cosa facciamo,
ma cosa pensiamo,
ma cosa diciamo?
Tutto non ha senso
e diventa evanescenza e vaporizzazione.
Fiori, tivù, giornali, polizia,
marce e striscioni, sostegno, abbracci,
parole, baci, lacrime,
immagini susseguenti,
accavallate, distorte e lontane
si sovrappongono, scivolano e sfuggono
a chi nella carne è stato lacerato
e sta morendo.

Il corpo, la mente
ubriachi e storditi,
persi e allucinati,
non trovano riposo
ora, oggi,
forse domani…
Mai e poi mai partecipiamo il ricordo,
fuggiamo dalla ricorrenza,
stravolgiamo il consueto,
scompaginiamo il rituale,
aboliamo l’anniversario
e allontaniamo il “così è”
e la rassegnazione mandiamola a quel paese
perché come
un carattere innato in ognuno di noi
già da ieri viviamo di te.



La copertina del fascicoletto, edito dall'Ass. CANAPA che conti e la mia filastrocca-civile 'VIVIAMO DI TE STRAVOLGENDO IL CONSUETO' letta in una delle stazione della 'via crucis' della Fiaccolata della Speranza per Emanuele 'vittima innocente del bullismo


Emozioni e tristezza ma speranza dentro ogni singola persona che ha partecipato alla Fiaccolata della Speranza per Emanuele Di Caterino, 'vittima innocente di bullismo'




sabato 29 marzo 2014

IL NO IMPERATIVO DI PASQUALE

IL NO IMPERATIVO DI PASQUALE 
(per l'intitolazione della biblioteca dell'.I.C. 'Cirillo-Matteotti' di Grumo Nevano (Na) a Pasquale Miele, vittima innocente della camorra)

Tuoni, lampi e pioggia                                                           cadono sulla strada, battono le saracinesche e coprono gli spari.... spari di morte innocente.... spari per sangue illibato spari per dare dolore.... dolore che arriva nella profonda intima vita di chi ha o stesso sangue. E fa male molto male e l'acqua e il sale delle lacrime versate hanno fertilizzato il cuore, la mente e il corpo non solo di chi è parente, di chi è amico, ma di chi si è reso conto che la criminalità è un sonno eterno della vita. Per questo una stele, un'associazione e manifestazioni dove il suo spirito sportivo e la forte motivazione al disubbidire ala rassegnazione alla paura che vuole prevalere è stata messa in primo piano per Pasquale, per un uomo, per un giovane che è stato costretto a donarsi. Scelto come dimostrativo atto per la legge del più forte da chi della violenza condisce la sua vita e del sopruso inzuppa la sua esistenza. Ma Pasquale aveva scelto dei nostri padri l'"ex lega" del vivere da uomo e da imprenditore e NO! imperativo ha detto e sfrontatamente dimostrato. La sua vita, il suo coraggio, il suo corpo, i suoi occhi, la sua voce, le sue mani lo hanno detto lo hanno testimoniato a noi, a voi, a lei, a lui che nella fabbrica dell'"ex lege" vogliamo fare acquisti con la carta di credito di una vita regalata, di un conto corrente inestinguibil






















Tuoni, lampi e pioggia                                                         
cadono sulla strada,
battono le saracinesche
e coprono gli spari....
spari di morte innocente....
spari per sangue illibato
spari per dare dolore....
dolore che arriva nella profonda
intima vita di chi ha o stesso sangue.
E fa male
molto male
e l'acqua e il sale delle lacrime versate
hanno fertilizzato il cuore,
la mente e il corpo
non solo di chi è parente,
di chi è amico,
ma di chi si è reso conto
che la criminalità
è un sonno eterno della vita.
Per questo una stele,
un'associazione
e manifestazioni
dove il suo spirito sportivo
e la forte motivazione
al disubbidire
ala rassegnazione
alla paura
che vuole prevalere
è stata messa
in primo piano
per Pasquale,
per un uomo,
per un giovane
che è stato costretto a donarsi.
Scelto come dimostrativo atto
per la legge del più forte
da chi della violenza
condisce la sua vita
e del sopruso
inzuppa la sua esistenza.
Ma Pasquale aveva scelto
dei nostri padri l'"ex lega"
del vivere da uomo
e da imprenditore
e NO! imperativo
ha detto e sfrontatamente dimostrato.
La sua vita,
il suo coraggio,
il suo corpo,
i suoi occhi,
la sua voce,
le sue mani
lo hanno detto
lo hanno testimoniato
a noi,
a voi,
a lei,
a lui
che nella fabbrica
dell'"ex lege"
vogliamo fare acquisti
con la carta di credito
di una vita regalata,
di un conto corrente inestinguibile.



Grumo Nevano (Na) - intitolazione biblioteca I.C. 'Cirillo-Matteotti' a Pasquale Miele, vittima innocente di camorra. Letta mia filastrocca-civile sul sacrificio del giovane imprenditore 'IL NO IMPERATIVO DI PASQUALE




 durante il mio intervento alla cerimonia di intitolazione a pasquale miele (vittima innocente di camorra) della biblioteca dell'I.C. 'Cirillo-Matteotti'






lunedì 24 marzo 2014

'SIAMO ESSERI UMANI NON SCHIAVI'

SANT'ANTIMO (NA) - 'SIAMO ESSERI UMANI NON SCHIAVI' - Assemblea dei lavoratori bengalesi contro la schiavitù dei 'padroni' delle fabbriche a Nord di Napoli





sabato 22 marzo 2014

Acqua per il bene e per il male di noi

Dal profondo della terra sale e percorrendo vie impervie nella roccia e nelle mie vene corre veloce verso un’uscita. Sgorga e zampilla al sole, all’aria, alla vita. È l’acqua, questa linfa naturale, fondamentale, sostanziale per l’uomo e la natura, per il cielo e per la terra, per il bene e per il male. L’acqua è nostra e ci serve, ci è utile e va difesa, va preservata e conservata, quasi amata. Teniamocela stretta, abbracciamola, questa acqua spesso è odiata ma soprattutto utilizzata da mano e mente criminale, affaristica e corrotta. Razionalizzarla è ora una necessità non più un progetto, a breve sarà una rarità. Ma c’è poca volontà. Privatizzare questo comune bene primario è come l’umanità condannare. È come strumentalizzare il futuro: nostro, vostro, di tutti noi, di tutti voi, di chi c’è e di chi ci sarà, di chi andrà e di chi verrà, di chi ama e di chi vive.                                      Di adesso e di allora, di ora e di poi… per una condizionata morte naturale. È l’acqua questa linfa frizzante, liscia, trasparentemente limpida che corre senza freno dal profondo della terra e fino a dentro il nostro cuore arriva.
Acqua per il bene e per il male di noi
(Per la giornata mondiale dell’acqua)                                          

Dal profondo della terra sale
e percorrendo vie impervie
nella roccia e nelle mie vene
corre veloce verso un’uscita.
Sgorga e zampilla
al sole, all’aria, alla vita.
È l’acqua, questa linfa naturale,
fondamentale, sostanziale
per l’uomo e la natura,
per il cielo e per la terra,
per il bene e per il male.
L’acqua è nostra
e ci serve, ci è utile
e va difesa,
va preservata e conservata,
quasi amata.
Teniamocela stretta,
abbracciamola,
questa acqua
spesso è odiata
ma soprattutto utilizzata
da mano e mente criminale,
affaristica e corrotta.
Razionalizzarla
è ora una necessità
non più un progetto,
a breve sarà una rarità.
Ma c’è poca volontà.
Privatizzare
questo comune bene primario
è come l’umanità condannare.
È come strumentalizzare il futuro:
nostro, vostro,
di tutti noi,
di tutti voi,
di chi c’è e di chi ci sarà,
di chi andrà e di chi verrà,
di chi ama e di chi vive.                                    
Di adesso e di allora,
di ora e di poi…
per una condizionata
morte naturale.
È l’acqua
questa linfa
frizzante, liscia,
trasparentemente
limpida
che corre
senza freno
dal profondo della terra
e fino a dentro il nostro cuore arriva.



giornata mondiale dell'acqua - Antonio Trillicoso